L’inizio di questo itinerario è al foro Boario di Lucca. Si parte attraversando il ponte di Monte San Quirico e girando a sinistra direzione Sant’Alessio. Dopo poche decine di metri svoltiamo a sinistra e imbocchiamo il parco fluviale del Serchio.
Percorriamo l’intero percorso lungo il fiume fino a Ponte San Pietro. Da qui percorriamo l’argine del torrente Contesora fino a Via delle Nubache.
Giunti sulla strada asfaltata svoltiamo a sinistra fino all’incrocio con via delle Gavine. Percorriamo, svoltando a destra, la fondovalle fino a giungere all’incrocio con Piazzano. Svoltiamo a sinistra, percorriamo per alcuni metri via di Vaglio e, tenendoci sulla sinistra, imbocchiamo la strada sterrata che si snoda per alcuni chilometri, la così detta via Madrigali. Percorriamo la strada principale fino a raggiungere località Pretale; da qui il sentiero, ben visibile, giunge fino al paese di Fibbialla.
La cosiddetta via del Madrigali è in realtà il primo tratto di via di Pretale, che a fine 1800 venne censita dal Comune di Camaiore come “Strada dell’Ellera Fibbialla”. Allora aveva un percorso leggermente diverso dall’attuale (oggi fino alla zona della Polla Batana si utilizza il nuovo tracciato fatto negli anni’60 a sinistra della Contesora): “Comincia dalla Strada detta da Fibbialla a Lucca descritta al n. 14 in luogo Vaglio,e dopo un piccolo tratto di braccia 60 s’interna nel torrente Contesora. Indi dopo aver percorso per breve tratto nel detto torrente, passa sulla Comunità di Lucca rientrando nella Sezione di Fibbialla presso gli Edifizi dei Madrigali. Prosegue rientrando nella Sezione di Fibbialla presso gli Edifizi dei Madrigali. Prosegue quindi per detti edifizi attraversando il Rio di Teano, e volgendosi lungo il Rio medesimo giunge agli edifizi Benassini, ove trova lo sbocco a sinistra della strada per Chiatri descritta al n. 11 ripiegando ivi sulla destra passa il Rio di Teano, e presso le Case di Pretale trova a sinistra la strada per Massarosa descritta al seguente n. 12. Quindi proseguendo per i luoghi di Colle e Ginestreto, attraversa il Rio di Penna. Ed all’immaginetta della Casania trova sulla destra la strada detta la Bughetta descritta al n. 13. Ed internandosi poi fra le Case di Fibbialla termina all’incontro della Strada da Fibbialla a Lucca descritta al n. 14.”
Se invece di salire a Pretale e poi a est verso Fibbialla, si proseguisse nella vallecola verso ovest lungo il rio di Croce, passando attraverso la zona detta Ellera, in poco tempo si arriverebbe al Passo di Croce e da qui, salendo il colle in direzione nord, a Cinquecolli, ricongiungendoci così alla attuale strada Fibbialla-Monticiano che voi percorrete normalmente. Dal Passo di Croce, scollettando verso ovest si scende invece lungo la sponda della “Polla del Morto” e in poco tempo si arriva direttamente a Massarosa (la Massa Grausi del Medio evo) mentre, se si prosegue in direzione sud senza scollettare, si raggiunge Loglia e da qui si può scendere verso Bozzano o verso Massarosa.
“Pretale” ben prima dell’anno 1000, fu in realtà quasi sicuramente il nucleo originario di Fibbialla (Flabianula “Archaria”, ovvero “costruttrice di arche”) che si sviluppò poi sul costone più a est. Nell’Alto medio evo Pretale era indicato come “manente de colle zani” (zani: della luna o, secondo altri, luogo dove si raccolgono le acque); manente è da intendersi come piccola unità agricola, assegnata ad un coltivatore sottoposto al proprietario (in molti casi saranno poi i “servi della gleba”). In quel periodo Pretale era in realtà un punto importante lungo il sentiero che collegava la Pianura Padana, via Garfagnana-Passo del Lucese, con il porto di Massaciuccoli (“Fosse papirie”;Fossis Papirianis), porto dell’Alto Tirreno allora forse secondo per importanza a quello di Sarzana (allora Luni). Percorso che allora, ovviamente, per lo più veniva fatto a piedi o a dorso di mulo.
Approfondimento storico a cura di Livio Lencioni
Fibbialla è un antichissimo borgo di cui si ha traccia fino dall’anno 984. Fu feudo dei Canonici di San Martino fino al 1799. La chiesa primitiva, dedicata a San Pietro, risalente al XIII secolo, è stata modificata e ampliata nella seconda metà del XIX secolo. Vi fu anche un antico castello citato nell’anno 1121, costruito per volontà del vescovo di Lucca. Della struttura, resta solo il rudere di una torre cisterna. Della cinta muraria non si hanno più tracce.
Giunti alla chiesa proseguiamo per via di Fibbialla. La strada in salita passa sotto un arco e dopo alcune decine di metri diviene sterrata. Percorriamo quindi via della Ghilardona fino a raggiungere la strada asfaltata. Da qui percorriamo la strada per alcune centinaia di metri fino a raggiungere sulla sinistra una sbarra con scritto proprietà privata. Imbocchiamo il sentiero e subito prima del secondo cancello un bivio sulla sinistra che scende verso valle. Il sentiero in questione si chiama Scherzi DH, e giunge fino all’omonimo paese. Da qui percorrendo via Scherzi e successivamente via del Palazzetto raggiungiamo il belvedere di Montigiano. Dopo una piccola sosta rimbocchiamo via del Palazzetto in direzione Monte Ghilardona.
In cima al monte sono presenti dei ripetitori telefonici; costeggiamo la recinzione e imbocchiamo il sentiero (Pico) che ci porterà al tornante sottostante (dove è presente un traliccio dell’alta tensione). Da qui proseguiamo dritto su una traccia ben visibile che ci ricongiungerà al sentiero dell’andata. Proseguiamo sempre dritto imboccando il sentiero Toboga (tenendoci sulla destra). Il single track tecnico, alle volte molto tortuoso e con molti canaloni si snoda nella cosiddetta valle Incantata. Giunti ad un bivio è necessario svoltare a sinistra. La strada, che va in senso opposto a quello di arrivo, scende verso la via Madrigali. Costeggiando il torrente (fosso di Croci) giungiamo quindi in località Pretale.
Percorrendo a ritroso la strada dell’andata giungiamo in via delle Gavine, rimbocchiamo l’argine del torrente Contesora, percorriamo il parco fluviale del fiume Serchio e ritorniamo al foro Boario.